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SARDAE PATRONUS INSULAE

Efisio nasce nel 273.d.C. a Gerusalemme, chiamata Aelia capitolina dai romani.
Ancora fanciullo viene affidato all’imperatore romano Diocleziano che lo conduce con sé a Roma. Entrato,nel tempo, nelle file legionarie raggiunge ben presto l’alto grado di duce dell’impero.
Comandato dall’imperatore Diocleziano di combattere le genti e i cristiani in Sardegna, parte per Gaeta a capo di un contingente militare. Oltrepassata Urittania, una notte piena di nembi e tuoni fragorosi vede in cielo una luminosa croce, e sentire una voce dall’alto: -“Efisio, da dove vieni? , Dove vai?” – Pieno di timore il condottiero rispose: -“Mi conosci Signore?, vengo da Antiochia. Per comando di Diocleziano vado a combattere le genti e i cristiani dell’isola di Sardegna” – “ Tu mi hai combattuto”- dice ancora la voce dall’alto – “ Ora combatterai per me. In virtù della croce che ti ho mostrato vincerai tutti i tuoi nemici e la mia pace sarà sempre con te”. – E la croce che Efisio a visto su in cielo ora si imprime nel palmo della sua mano destra
Giunto a Gaeta, Efisio si fa confezionare una croce d’oro da un certo Giovanni, e battezzare nelle fede di Cristo.
Tra un naufragio e tante battaglie militari sostenute e vinte, giunge alla città di Cagliari ,dove, deposte le armi, inizia un intensa attività di apostolato cristiano evangelizzando gli abitanti del luogo.
Diocleziano venuto a conoscenza di questa conversione, e visti i vani i suoi tentativi per riavvicinarlo agli dei romani, pieno d’ira, nomina preside con pieni poteri l’ufficiale Giulico –Giulio Iulcio- e lo invia nella città di Cagliari con l’ordine di arrestare Efisio, Imprigionarlo e sottoporlo a tortura, se non dovesse abiurare.
Nonostante le fustigazioni, le torture con ferri roventi che gli maceravano le carni e il fuoco ardente della fornace, Giulico non riuscì nel suo intento. Efisio di giorno subiva le torture dei suoi carnefici, di notte riceveva la visita degli angeli che lo guarivano di tutti i suoi mali.
L’ufficiale Flaviano, nominato preside e successore di Giulico, constatata l’inutilità delle pene e delle torture inflitte al beato Efisio, lo condanna per direttissima alla pena capitale per spada.
Il diciottesimo giorno delle calende di febbraio dell’anno 303, sotto il dominio di Diocleziano, essendo preside Flaviano, il beato martire Efisio affidando l’anima a Dio e alzando le braccia al cielo, conclude la sua vita terrena nel luogo che è detto Nuras, presso ca città di Cagliari, nell’isola di Sardegna.
....." In manus tuam , Domine , commenta spiritum meus "
“… Per tutti gli abitanti di Cagliari che implorano grazia e salvezza con l’intercessione del tuo servo Efisio, concedi loro grazia e la liberazione dalla loro tribolazione…”

efisiosanna















































































IL VIAGGIO PELLEGRINAGGIO DI EFISIO


Tutti gli anni d
al 1956, al veneratissimo Santo di Stampace viene tributata una grande festa per sciogliere il voto espresso dalla Municipalità della città di Cagliari nel lontano 1652.
In quell’anno sbarcò a Cagliari la pestilenza portata da un bastimento proveniente da Alghero. Gli Amministratori Civici visti vani tutti i tentativi per arginare la gravissima calamità, si invocarono al Santo di Stampace chiedendo la sua intercessione, promettendogli di rendere la sua festa più sfarzosa e solenne.
“… per tutti gli abitanti di Cagliari che implorano grazia e salvezza con l’intercessione del tuo servo Efisio, concedi, o Signore, grazia e la liberazione dalla loro tribolazione….”. La falce mortale che tante vite ha mietuto, tra le quali anche quella dell’allora arcivescovo, si arresta e la peste cesso per la intercettazione di Efisio.
Il motore organizzativo della festa venne demandata dal quel Consiglio Civico alla Confraternita del Gonfalone sotto l’intercessione di sant’Efisio Martire, sostenuto tangibilmente dal Consiglio municipale.
Il primo Maggio alle ore 12 in punto il simulacro di Efisio si affaccia sulla breve piazzetta della chiesa stampacina, gremita di devoti, dentro un cocchio splendente d’oro.
Percorrendo le vie cittadine e facendo tappa, nel suo consueto itinerario, a Giorgino dove la famiglia Ballero provvede alla sostituzione delle vesti con altre più semplici, riparte per la Maddaena Spiaggia, Su Loi, Sarroch, Villa San Pietro e Pula arrivando a Nora dopo tanto peregrinare all’imbrunire del giorno due. Nel pomeriggio del giorno successivo sant’Efisio effettua una breve visita del luogo del suo martirio. Subito dopo riparte per la chiesetta di Stampace dove vi giunge , non prima di una piccola sosta nella cappella privata dei marchesi Manca di Villahermosa a Villa D’Orri, la notte tarda del quattro.
Presenti le autorità ecclesiastiche e civiche, dall’ambone della chiesa , il 1° Guardiano dell’Arciconfraternita comunica ufficialmente: “ Signor Sindaco, Le partecipo che il voto espresso dalla Municipalità di Cagliari nel lontano anno 1652 anche quest’anno è stato sciolto”.
Il viaggio –pellegrinaggio non sempre si è svolto con la necessaria sicurezza se si dovette ricorrere ai miliziani, come scorta al cocchio col simulacro e dei pellegrini al seguito, contro i banditi che infestavano il territorio lungo il percorso.
Rimandi, variazioni al percorso canonico e durata dei giorni, non sono mancati.
Un anno la partenza subì il rimando di un mese circa, e in un altro fu ritardata di sette giorni. Una volta la processione si svolse in forma molto semplice: tutti a piedi. Campidanesi, miliziani e la Guardiania. Per due volte l’itinerario cambio percorso passando non più per la Scaffa, ma attraversando alcuni paesi e per Capoterra giungere a Maddalena Spiaggia, dove poi continuò il solito tragitto. Il Santo Stampacino venne, un anno , trasportato a spalla dai reduci in divisa militare della guerra del 1915/18.
Nel maggio del 1943 la processione ebbe luogo per l’interessamento di un gruppo di devoti fedeli al culto del Santo, che intervenendo presso la Curia, la Prefetture e la Questura riuscirono a ottenere l’autorizzazione allo svolgimento del pellegrinaggio, Stavolta Efisio visse il suo viaggio a bordo di un camioncino della ditta Giannetto Gorini, mentre il confratello Gigetto Boi e il cav. Mario Atzori si adoperarono a Villa San Pietro, Pula e Nora. Il viaggio avvenne in tristezzae pianto passando tra le macerie e case distrutte.
Nonostante ogni sorta di difficoltà nel corso dei secoli , l’Arciconfraternita del Gonfalone custode del lascito del 1952 e attenta osservante della tradizione, ogni anno rinnova l’impegno assunto per la gioia dei fedeli e degli abitanti di Stampace tra un tribudio di fiori e di colori.
La festa non si conclude con il rientro del simulacro di Efisio alla sua chiesetta di Stampace , ma continua fino al giorno 25 con un novenario e concludersi con la sacra funzione delle 48 ore.

efisiosanna































1930 - Via Azuni








1930 - P.zza Yenne









1936 - Via Sassari Rosario Mureddu e Teodoro Meloni




1956 - Is Lantonieris : il primo a sinistra Raffaele PILLONI












1962 - La Maddalena spiaggia


2 - 5 - 1935 - La Maddalena spiaggia - In casa della famiglia Aramu




1-5-1989 - Villa D'Orri




2-5-1957 - Sarroch - Visita alla famiglia Tiddia




4-5-1937 - San Pietro di pula (ora Villa S. Pietro)



Villa San Pietro - M.Sanna- T.D'Angelo - P.Schirra- N.Sanna- Burraschi- Solinas





























NORA : 3 - 5 - 1936 -


6-5-1932 - Nora







4 - 5 - 2004 - Via Roma : rientro del Santo








Andrea Loi , già 1° Guardiano della Arcirconfraternita, dall'ambone della
chiesa comunica ai fedeli alle autorità ecclesiastiche e civiche,
che il voto espresso dalla Municipalità di Cagliari nel lontano 1652,
anche quell''anno è stato sciolto.














































































































1962 - Via Azuni








1850 - Corso Vittorrio Emanuele














1933 - Via Sassari

















1935 - Sa Scaffa 4° Reggia







1936 - La Maddalena Spiaggia





1957 - Villa D'Orri



Villa D'Orri





4-5-1939 - San Pietro di Pula -(ora Villa S.Pietro) - seduti: Marcialis - Gilio - Boi
in oiediMeloni - Denaci - 3° Guardiano Carta - Defraia









1980 - Nora


Nora 1939 - 3° Guardiano E. Carta


Si riconoscono: Seduti da Sx - M.Sanna- ? - A. Piu - ? - C. Manunza- ? - G. Sanna -
A. Marcialis ---- Sdraiato : Nino Sanna --- In piedi :
Cau - ? - ? - E. Denaci - E. Carta - T. Meloni - P. Abis - ? - R. Mureddu-
A. Mulas - ecc.


1979 Nora - Gruppo confratelli Sant'Efisio















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